Sta per uscire,
per la
Giraldi Editore, il libro scritto dalle Mediatrici familiari Michela
Foti (Avvocato) e Camilla Targher (Pedagogista) intitolato:
Comunicare la
separazione ai figli. Dall’affidamento condiviso alla bigenitorialità passando
per la mediazione familiare.
Alla luce degli
attuali mutamenti che stanno investendo e trasformando la società e le
relazioni sociali, inclusa l’idea stessa di coppia, di matrimonio e di genitorialità,
questo libro indaga il passaggio cruciale in atto e vuole essere una guida alle
coppie con figli che hanno deciso di intraprendere il difficoltoso cammino
della separazione e un supporto concreto per gestirne adeguatamente le
conseguenze emotive, organizzative, sociali, giuridiche ed economiche.
Le autrici
trattano di affidamento condiviso, mediazione familiare e bigenitorialità,
spiegando come un approccio adeguato alla separazione, nell’ottica primaria del
benessere dei figli, possa aiutare grandi e piccoli a rielaborare l’evento
separativo, con benefici a breve e a lungo termine, riducendo il conflitto e le
conseguenze negative che un evento tanto delicato può comportare.
Il libro
suggerisce dei pratici consigli su come comunicare la separazione ai figli,
tenendo conto della loro età, delle loro caratteristiche e dei cambiamenti che
stanno avvenendo in famiglia. Contiene inoltre La favola di Puledrino, con immagini da colorare, che
potrà essere d’aiuto ai figli nel comprendere meglio la situazione e ai genitori nel comunicarla nel modo più costruttivo possibile.
A tal proposito, con
grande piacere riportiamo questo articolo, pubblicato sul sito di
Bimbò – bambini da vivere, nel quale indichiamo i
10 punti fondamentali su come affrontare il tema della separazione con i figli:
“Quando i miei genitori si
sono separati, negli anni ’80, è stato un momento delicato. Anche se sono
passati ormai tanti anni ricordo perfettamente dove ero e le parole che ha
usato mia mamma per dirmelo. Decidere di separarsi è un momento difficile ed
importante per tutta la famiglia. Per questo abbiamo deciso di pubblicare
alcuni consigli di Camilla Targher e Michela Foti, co-autrici del libro che vedi in copertina Comunicare la
separazione ai figli. Buona lettura e
spero che a qualcuna di voi sia in qualche modo d’aiuto.
Decidere di
separarsi non è semplice. Si tratta,
generalmente, di una scelta difficile e sofferta, che rappresenta l’inizio
di un periodo impegnativo da affrontare, per gli adulti e per i bambini. Dal modo in cui la separazione viene affrontata
dipende molto del futuro benessere nostro e dei nostri figli; per questa
ragione, oltre alle decisioni riguardanti gli aspetti tangibili
(casa, assegno, ecc.) e quelli organizzativi
(calendario frequentazione, ecc.), uno dei
compiti più delicati per i genitori è comunicare ai propri figli la decisione
di lasciarsi.
Ci troviamo
solitamente impreparati su come affrontare l’argomento e capita spesso che non si dica nulla fino a quando
non possiamo più evitarlo. In realtà, i bambini percepiscono che in casa
qualcosa non va, che mamma e papà sono diversi, ma non hanno elementi certi a
disposizione per capire cosa sta succedendo.
I genitori
rivestono un ruolo fondamentale nell’aiutare i figli ad affrontare il
cambiamento e adattarsi alla nuova realtà familiare, per questo la modalità con
la quale si comunica ai figli la decisione di separarsi deve tenere in
considerazione alcuni fattori fondamentali:
1) Un verità
a portata di bambino: offrire una
spiegazione semplice e adeguata all’età, evitando di temporeggiare, di
alimentare false speranze o di accusare l’altro genitore;
2) Genitori
per sempre: al bambino non interessa
capire perché i genitori si sono lasciati (tanto sono cose da grandi!), ma
percepire (a parole e nei fatti) che il loro amore nei suoi confronti non
cambierà;
3) Chi lo
comunica: la decisione di separarsi va
comunicata insieme, in modo tale che il bambino senta di poter continuare a
contare su entrambe i genitori;
4) Cosa dire: le parole vanno adattate all’età del bambino e alle
decisioni prese riguardo al futuro, così da prepararlo, pur con le dovute
rassicurazioni, al cambiamento (due case, due stanze, ecc.);
5) Come dirlo: scegliere un momento tranquillo in cui parlare, ma
soprattutto ascoltarlo e rispondere alle sue domande, rassicurandolo sul fatto
di non avere alcuna responsabilità in merito;
6) Quando
dirlo: lasciare un margine di tempo
adeguato fra la comunicazione ed il momento in cui uno dei due lascerà la casa,
evitando la concomitanza con altri cambiamenti importanti (introduzione di un
nuovo partner, arrivo di un fratellino, inserimento a scuola, ecc.);
7) Dove dirlo: scegliere un ambiente rilassato e familiare, come
il salotto o la cameretta, ossia un luogo significativo dove ognuno possa
sentirsi a proprio agio;
8) Rispettare
il suo dolore: anche se un genitore non
vorrebbe mai vedere il proprio figlio soffrire, e
comprensibile che possa
essere triste, arrabbiato, o apparentemente indifferente; dobbiamo dargli la
possibilità di esprimersi, capire e rispettare il suo dolore;
9) Nuova
organizzazione familiare: informarlo sui
dettagli relativi alla nuova organizzazione familiare, mantenendo nei limiti
del possibile gli stessi ritmi (come andare all’asilo tutte le mattine) e gli
stessi riti (come fare il bagnetto prima della nanna);
10)
Bigenitorialità: sviluppare un senso
profondo e condiviso di responsabilità genitoriale, garantendo al figlio la
possibilità di mantenere e rafforzare relazioni significative con ciascun
genitore.
La comunicazione
della separazione rappresenta l’inizio del cambiamento, il momento in cui le
decisioni si concretizzano, dando una svolta fondamentale e decisiva alla vita
di ognuna delle persone coinvolte.
Rappresenta la
possibilità di deporre le armi, di costruire un rapporto diverso fra adulti e
di collaborare per il bene dei propri figli, perché essere genitori non è
qualcosa che si dissolve con la fine del rapporto di coppia, ma che prosegue
per tutta la vita.”