venerdì 25 maggio 2012

Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi


Oggi, 25 maggio, è la Giornata Internazionale dei Bambini Scomparsi.

L’Associazione Europea Missing Children Europe ha prodotto per Telefono Azzurro un video volto a sensibilizzare l'opinione pubblica sul problema delle scomparse di minori, e a promuovere il 116 000, numero esistente in 17 paesi dell'Unione Europea, che offre sostegno emotivo e psicologico alle famiglie in un momento di estrema crisi come quello della scomparsa di un minore.

Si tratta di un progetto importante che Valeria Setti, Project Officer di Missing Children Europe, ci invita a diffondere per aiutare Telefono Azzurro e Missing Children Europe a restare a fianco delle tante famiglie che ancora aspettano i loro bambini.

E’ possibile guardare il video sul sito di Repubblica a questo indirizzo:

martedì 15 maggio 2012

ISTAT: separazioni e divorzi in Italia


Negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una profonda trasformazione delle relazioni familiari: aumentano i genitori single, i single non vedovi, le unioni libere e le famiglie ricostituite.
Le normative in ambito familiare hanno subito notevoli modifiche negli anni (la legge sul divorzio, la riforma del diritto di famiglia, la legge sull’adozione e l’affidamento dei minori, la legge sull’affidamento condiviso dei figli del 2006) e molteplici sono i fattori che hanno favorito la diversificazione delle tipologie familiari: diminuisce il tasso di nuzialità, sale l’età in cui ci si sposa, aumentano i matrimoni celebrati con rito civile, diminuisce il tasso di natalità e cresce il numero delle nascite fuori dal matrimonio.
Ogni anno l’Istat rende noti i risultati delle rilevazioni sulle separazioni e sui divorzi condotte presso le cancellerie dei 165 tribunali civili, raccogliendo i dati relativi ad ogni singolo procedimento concluso dal punto di vista giudiziario nell’anno di riferimento.
Scopo delle rilevazioni è monitorare l’evoluzione temporale e le principali caratteristiche delle unioni matrimoniali: la durata media dei matrimoni e l’età media dei coniugi alla separazione, il tipo e la durata dei procedimenti (consensuale o giudiziale), il numero di figli coinvolti e la tipologia di affidamento dei figli minori.
In base ai dati Istat diffusi a luglio 2011, nel 2009 le separazioni in Italia sono state 85.945 e i divorzi 54.456, con un incremento rispettivamente del 2,1 e dello 0,2% rispetto all’anno precedente. Si tratta di incrementi più contenuti rispetto ai due anni precedenti (2007 e 2008), ma comunque in crescita: se nel 1995 ogni 1.000 matrimoni si sono registrati 158 separazioni e 80 divorzi, nel 2009 si arriva a 297 separazioni e 181 divorzi ogni 1000 matrimoni (andando da un valore minimo di 198,6 separazioni al Sud ad un valore massimo di 374,9 separazioni per mille matrimoni nel Nord-ovest). Rispetto al 1995 le separazioni sono aumentate di oltre il 64% ed i divorzi sono praticamente raddoppiati (+ 101%), dati ancora più significativi se pensiamo che nel contesto in cui viviamo i matrimoni sono diminuiti e quindi i dati sono imputabili ad un effettivo aumento della propensione alla rottura dell’unione coniugale.
La durata media del matrimonio è di 15 anni per le separazioni e a 18 anni per i divorzi.

 L’età media alla separazione è di circa 45 anni per i mariti e 41 per le mogli, che nel caso di divorzio sale a 47 e 43 anni. Questi valori sono aumentati negli anni sia per una diminuzione delle separazioni sotto i 30 anni (effetto della posticipazione delle nozze) sia per un aumento delle separazioni con almeno uno sposo ultrasessantenne.


La tipologia di procedimento scelta in prevalenza dai coniugi è quella consensuale: nel 2009 si sono concluse consensualmente l’85,6% delle separazioni e il 72,1% dei divorzi.
Il 66,4% delle separazioni e il 60,7% dei divorzi hanno riguardato coppie con figli avuti durante il matrimonio. Fino al 2005, ha prevalso l’affidamento esclusivo dei figli minori alla madre, mentre dal 2006 in poi grazie alla Legge 54/2006 che ha introdotto l’istituto dell’affido condiviso dei figli minori come modalità ordinaria, l’affidamento è stato principalmente condiviso: nel 2009 l’86,2% delle separazioni di coppie con figli ha previsto l’affido condiviso contro il 12,2% dei casi in cui i figli sono stati affidati esclusivamente ad uno genitore (in genere alla madre).
Numerose sono le cause di tali mutamenti: si entra sempre più tardi nell’età adulta, anche per una sempre maggiore instabilità lavorativa che non permette di fare progetti impegnativi in giovane età, aumentano le possibilità di spostamenti e i contatti sociali, ma contemporaneamente diminuisce l’attaccamento al territorio, alla comunità, e la coppia viene vissuta con mentalità più individualistica rispetto al passato (un “nido d’amore” avulso dal contesto di appartenenza), con notevoli conseguenze sulle aspettative, le aspirazioni (e le inevitabili delusioni) dei soggetti coinvolti, con forti ripercussioni a livello demografico, sociale, economico e culturale.