Il jet lag, o
discronia, è un disturbo che solitamente si manifesta attraversando vari fusi
orari. In particolare dopo lunghi viaggi aerei è comune avvertire una
sensazione di stordimento, stanchezza, spossatezza e confusione, in quanto il nostro ritmo circadiano viene in
breve tempo alterato.
Questi sintomi, però, oggi non vengono più avvertiti
solamente come conseguenza di un lungo viaggio, ma anche durante la nostra
normale quotidianità, e prendono il nome di jet lag sociale, ovvero una disfunzione originata dalla
non corrispondenza tra i nostri ritmi naturali e quelli imposti dalla società, sempre più frenetica nel non facile alternarsi fra
esigenze personali, sfera familiare e impegni lavorativi.
I ritmi pressanti imposti dai vari impegni alle
nostre vite ci portano ad ignorare costantemente i ritmi naturali e le
richieste del nostro corpo, costringendoci ad una dissonanza continua fra ciò
che facciamo e ciò di cui avremmo realmente bisogno.
Il risultato? Una sorta di perenne “sindrome da
fuso orario”, che si manifesta con gli
stessi sintomi, anche se ha cause diverse. A parlarne sulle pagine di Current Biology è Till Roenneberg
dell’Università di Monaco, autore della
ricerca: «Questa sindrome, che non era mai stata descritta prima, si
caratterizza per una discrepanza fra l’orologio biologico e l’orologio
'sociale' che impone alle persone dei ritmi, legati soprattutto alle esigenze
lavorative, diversi da quelli biologici».
Le conseguenze del jet lag sociale sono comuni e
non vanno sottovalutate: si va
dall’insonnia, all’abuso di alcol e caffeina, persino all’aumento di peso e
obesità.
Secondo lo studio, una persona su
tre soffrirebbe di più di due ore di jet lag sociale, mentre per il 69% sarebbe
di almeno un’ora e, ovviamente, tanto più il jet lag sociale è ampio, tanto più
aumenta il rischio di sviluppare malattie metaboliche e sovrappeso.
Trovare una soluzione non è
semplice perché ci sono dei ritmi imposti dal lavoro e dalla società che non
sempre abbiamo la possibilità di modificare. Quello che invece possiamo fare è imparare
ad ascoltare il nostro corpo e a capirne i segnali. Se fatichiamo a concentrarci, ci raffreddiamo al minimo spiffero, se
soffriamo spesso di mal di testa e così via, probabilmente abbiamo accumulato
troppo stress.
Abituiamoci a fare una
passeggiata nel weekend, possibilmente respirando
aria pura, e a gustarci qualche
ora di sole, inseriamo gradualmente nella
nostra alimentazione i cibi naturali eliminando gradualmente quelli pieni di
zuccheri-conservanti-coloranti, impegnamoci ad andare a letto anche
solo una mezzora prima: sono piccole ma
importantissime attenzioni che concediamo al nostro ritmo naturale di vita e al
nostro corpo… ce ne sarà sicuramente grato!